Dovevano partire domenica mattina per l’isola siciliana, ma l’aereo è rimasto fermo per problemi tecnici.
La compagnia predispone un volo di riprotezione con meno posti

 

E’ decollato alle 17,40 di lunedì pomeriggio, dunque con 31 ore di ritardo, il volo della compagnia spagnola Volotea V7 1712 Orio al Serio-Lampedusa. Ma 14 passeggeri scelti a caso sono rimasti a terra, perché il velivolo utilizzato era un Boeing 319, più piccolo e meno  capiente del Boeing 320 inizialmente indicato ma che domenica mattina si era guastato. Dei 190 passeggeri iniziali, sono stati imbarcati in 156. In venti hanno rinunciato al viaggio e saranno rimborsati – si apprende da fonti vicine alla compagnia, ma non ufficiali – mentre gli altri 14, oltre al rimborso, avranno la possibilità di raggiungere Lampedusa nella giornata di giovedì, ma con scalo a Fiumicino.

L’odissea per i viaggiatori era iniziata domenica: in 190 dovevano partire per Lampedusa alle 10.40 con un volo Volotea, operato con Gowair, che fino alla tarda serata di ieri è rimasto fermo in pista “per problemi tecnici all’aeromobile”, così è stato spiegato ai viaggiatori. I passeggeri sono stati poi trasportati in un hotel a Linate per passare la notte, mentre questa mattina la compagnia ha annunciato che la partenza sarebbe avvenuta in giornata senza però dare indicazioni precise. In un primo momento l’imbarco doveva essere a mezzogiorno, ma una seconda comunicazione di Volotea, pare abbia stabilito l’orario di decollo alle 16, con 30 ore di ritardo. Infine la partenza: alle 17.40.

Volotea ha riprotetto i passeggeri sul volo del giorno successivo ed ha portato a proprie spese come da regolamento i malcapitati a passare la notte in un hotel a Linate.
Ma non tutti sanno che in caso di ritardo superiore alle cinque ore il passeggero ha facoltà di rinunciare al viaggio con conseguente diritto al rimborso ed ha diritto comunque ad una compensazione pecuniaria (ex Reg. UE n. 261/04) pari a € 250 per i voli destinati a coprire una distanza inferiore a km 1.500,00 e pari a € 400 per i voli destinati a coprire distanze superiori.
Il diritto alla compensazione pecuniaria, nelle due misure sopra indicate ma non quello al rimborso, spettano anche se il ritardo è superiore alle tre ore.
La compensazione pecuniaria non è dovuta soltanto nel caso in cui la compagnia riesca a dimostrare che non è responsabile del ritardo perché questo, ad esempio, è dipeso da cause di forza maggiore quali condizioni meteo avverse, scioperi del personale di aria o di terra.
Ora i passeggeri del volo V7 1712 potranno chiedere la compensazione pecuniaria per il ritardo subìto dalla compagnia come spiegato qui.

Category
Tags

Comments are closed